di Gioia Sgarlata, la Repubblica Palermo, 5 maggio 2019
Pio La Torre oltre la legge che porta il suo nome e oltre le battaglie pacifiste di Comiso. A 37 anni dall’uccisione del politico siciliano, arriva nelle librerie “Pio La Torre, dirigente del Pci” a cura di Tommaso Baris e Gregorio Sorgonà, pubblicato dalla casa editrice Istituto Poligrafico Europeo nella collana di Saggi dell’Istituto Gramsci Siciliano. Un libro a più voci che ricostruisce gli aspetti principali della biografia politica di La Torre, sottolineando il ruolo che ha avuto nella storia siciliana e in quella della Repubblica. Nove gli approfondimenti firmati da storici e politici – oltre ai curatori: Pierluigi Basile, Giovanni Cerchia, Daniela Dioguardi, Alexander Höbel, Giuseppe Provenzano, Ermanno Taviani e Francesco Tornatore – che raccontano con una ricca documentazione d’archivio, le varie fasi dell’azione politica di La Torre, comprese quelle poco note: dall’adolescenza, ripercorsa da Francesco Tornatore (dirigente dei giovani comunisti tra il ’77 e l’82), al rapporto con il movimento femminista ricostruito con una serie di interviste da Daniela Dioguardi. Con un approccio storico e documentale e alcune fonti finora inutilizzate, il libro parte dall’autunno del ’44. Il giovane Pio ha 16 anni e studia all’Istituto tecnico commerciale, in una Palermo dove la povertà è estrema e in cui matura la strage del pane di via Maqueda. Nato da una famiglia povera – la madre era una contadina e sacrificò tutta la vita per fare studiare i figli – prima della strage Pio, aveva già partecipato al primo sciopero per consentire ai figli del popolo di accedere all’Università. Lo scopriamo in prima fila nel gennaio del ’45 al convegno costitutivo della Federazione regionale comunista. L’anno dopo fonda la sezione del Pci ad Altarello di Baida, la borgata di Palermo dove è nato e dove entra da subito in contrasto con la mafia locale. Poi si butta a capofitto nella campagna per il referendum su Monarchia e Repubblica. Ma il libro è un viaggio lungo tutta la vita di La Torre: dall’impegno sindacale (1952-1962) focalizzato dallo storico Basile, alla lotta sulle questioni urbanistiche (1952-1966) raccontato da Sorgonà agli anni da dirigente di partito in Sicilia e poi a Palermo con il successo delle elezioni del ’68, descritto da Baris. Un libro che mancava.
Vedi anche il servizio di Mario Azzolini, RAI 3 – TGR Sicilia, 20 maggio 2019: