Presentazione del libro a cura di Giovanna Fiume e Mercedes García-Arenal
PAROLE PRIGIONIERE. I graffiti delle carceri del Santo Uffizio di Palermo
Martedì 4 dicembre 2018, alle ore 16.30, allo Steri si terrà la presentazione in anteprima del libro a cura di Giovanna Fiume e Mercedes García-Arenal “Parole prigioniere. I graffiti delle carceri del Santo Uffizio di Palermo”.
All’incontro parteciperanno Fabrizio Micari (Rettore dell’Università degli Studi di Palermo), Paolo Inglese (Direttore del Centro Servizi del Sistema Museale di Ateneo) Salvatore Nicosia (Presidente dell’Istituto Gramsci Siciliano); ne discutono Sara Cabibbo (Università di Roma Tre), Vincenzo Lavenia (Università di Bologna); intervengono Giovanna Fiume, curatrice e coautrice del libro, e i coautori Valeria La Motta, Pietro Sorci e Mario Torcivia.
Il volume, pubblicato dalla casa editrice Istituto Poligrafico Europeo, presenta, con l’ausilio di un dettagliato dossier fotografico, gli studi condotti da Giovanna Fiume e Mercedes García-Arenal e dai coautori Antonio Castillo Gómez, Valeria La Motta, Adriano Prosperi, Pietro Sorci e Mario Torcivia sui graffiti, i disegni e le iscrizioni delle carceri segrete del Santo Uffizio spagnolo in Sicilia, collocati all’interno del complesso monumentale dello Steri. Questi, riscoperti e studiati nei primi anni del Novecento da Giuseppe Pitrè, rappresentano un unicum nel loro genere e una fonte storica straordinaria e imprevista. Le immagini sacre, le preghiere e le citazioni di salmi e testi biblici costituiscono un vero e proprio inventario delle devozioni di Età moderna nel XVII secolo. La flotta schierata nella battaglia di Lepanto, una squadra di galere, pennoni, alberi e velatura ci parlano di uomini in movimento tra luoghi geografici di cui attraversano frontiere politiche, linguistiche, religiose.
Abbondano le scritte in siciliano, latino, italiano, inglese, ebraico, preghiere, citazioni di testi biblici e di salmi, notazioni sulla vita in carcere, composizioni poetiche in siciliano o italiano. Soprattutto sulle pareti del carcere si leggono nomi e cognomi, per esteso o con le sole iniziali, accompagnati spesso da una data: essi ci consentono di risalire alle storie giudiziarie degli autori, conservate negli archivi madrileni, aiutandoci a contestualizzare e decodificare le “urla senza suono” dei reclusi per cause di fede.
Giovanna Fiume, professore ordinario di Storia moderna all’Università di Palermo.
Mercedes García-Arenal, “profesora de recerca” presso il gruppo di ricerca di Storia Culturale del Mediterraneo (ILC-CCHS), CSIC (Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifica, Madrid).